Livelli di Autismo: Quanti sono e Cosa Significano?

Esempio di un Estratto di Classificazione dei 3 livelli di Autismo

Voglio iniziare questo post condividendo che ho ricevuto spesso domande sulla classificazione dell’autismo. Credo che una lista di sintomi o criteri diagnostici non possa mai racchiudere completamente la personalità, le risorse e le difficoltà che una persona autistica – o con qualsiasi altra condizione – può vivere nel corso della propria vita. Per questo motivo non mi affido ciecamente a queste classificazioni, perché l’esperienza diretta nel supportare famiglie, bambini e adulti con autismo e bisogni speciali mi ha mostrato una realtà ben più complessa e sfumata.

Che tu viva in un Paese in cui questo sistema di classificazione è adottato oppure no, il tuo obiettivo probabilmente è lo stesso: 𝐬𝐚𝐩𝐞𝐫𝐞 𝐢𝐥 𝐩𝐢ù 𝐩𝐨𝐬𝐬𝐢𝐛𝐢𝐥𝐞 𝐬𝐮 𝐜𝐢ò 𝐜𝐡𝐞 𝐭𝐮𝐨 𝐟𝐢𝐠𝐥𝐢𝐨, 𝐨 𝐥𝐚 𝐩𝐞𝐫𝐬𝐨𝐧𝐚 𝐚𝐮𝐭𝐢𝐬𝐭𝐢𝐜𝐚 𝐜𝐡𝐞 𝐬𝐭𝐚𝐢 𝐚𝐢𝐮𝐭𝐚𝐧𝐝𝐨, 𝐬𝐭𝐚 𝐯𝐢𝐯𝐞𝐧𝐝𝐨, 𝐜𝐨𝐬ì 𝐝𝐚 𝐩𝐨𝐭𝐞𝐫𝐥𝐚 𝐜𝐨𝐦𝐩𝐫𝐞𝐧𝐝𝐞𝐫𝐞 𝐦𝐞𝐠𝐥𝐢𝐨, 𝐬𝐨𝐬𝐭𝐞𝐧𝐞𝐫𝐥𝐚 𝐞 𝐦𝐢𝐠𝐥𝐢𝐨𝐫𝐚𝐫𝐞 𝐥𝐚 𝐬𝐮𝐚 𝐪𝐮𝐚𝐥𝐢𝐭à 𝐝𝐢 𝐯𝐢𝐭𝐚.

Invito tutti ad approcciarsi a questa classificazione come a delle semplici linea guida, che possono aiutare a comprendere dove si trova una persona nelle ampie manifestazioni dello spettro autistico, quali siano le sue difficoltà e necessità, e come si possa rispondere al meglio a queste, ma che non ci dice tutto e soprattutto non definisce il potenziale della persona.

Dobbiamo però essere realisti e riconoscere che, in alcuni Paesi, questa classificazione è necessaria per accedere a servizi di supporto specifici – quindi può avere un’utilità concreta.

Detto questo, sappiamo tutti che le cose spesso cambiano nel tempo – si spera in meglio – quindi il modo di sostenere una persona autistica dovrebbe evolvere insieme a lei, man mano che cresce e cambia nel corso della sua vita. Invito tutti a non smettere mai di osservare e imparare dalla persona che avete di fronte.

𝐃𝐢𝐯𝐞𝐧𝐭𝐚𝐭𝐞 𝐞𝐬𝐩𝐥𝐨𝐫𝐚𝐭𝐨𝐫𝐢 𝐝𝐞𝐥 𝐦𝐨𝐝𝐨 𝐢𝐧 𝐜𝐮𝐢 𝐯𝐞𝐝𝐨𝐧𝐨, 𝐩𝐞𝐫𝐜𝐞𝐩𝐢𝐬𝐜𝐨𝐧𝐨 𝐞 𝐬𝐢 𝐦𝐮𝐨𝐯𝐨𝐧𝐨 𝐧𝐞𝐥 𝐦𝐨𝐧𝐝𝐨: 𝐬𝐚𝐫𝐚𝐧𝐧𝐨 𝐪𝐮𝐞𝐬𝐭𝐢 𝐠𝐥𝐢 𝐬𝐩𝐮𝐧𝐭𝐢 𝐩𝐢ù 𝐩𝐫𝐞𝐳𝐢𝐨𝐬𝐢 𝐩𝐞𝐫 𝐭𝐫𝐨𝐯𝐚𝐫𝐞 𝐢 𝐦𝐢𝐠𝐥𝐢𝐨𝐫𝐢 𝐦𝐨𝐝𝐢 𝐝𝐢 𝐬𝐨𝐬𝐭𝐞𝐧𝐞𝐫𝐥𝐚.

𝐋𝐢𝐯𝐞𝐥𝐥𝐢 𝐝𝐢 𝐀𝐮𝐭𝐢𝐬𝐦𝐨: 𝐐𝐮𝐚𝐧𝐭𝐢 𝐒𝐨𝐧𝐨 𝐞 𝐂𝐨𝐬𝐚 𝐒𝐢𝐠𝐧𝐢𝐟𝐢𝐜𝐚𝐧𝐨?

In molti Paesi, anche se non ovunque, l’autismo è spesso classificato in 3 livelli in base al livello di supporto di cui una persona ha bisogno nella vita quotidiana. Questi livelli sono definiti dal DSM-5 (Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali), ampiamente utilizzato da clinici e specialisti.

𝐋𝐢𝐯𝐞𝐥𝐥𝐨 𝟏 (𝐑𝐢𝐜𝐡𝐢𝐞𝐝𝐞 𝐒𝐮𝐩𝐩𝐨𝐫𝐭𝐨): le persone riescono a comunicare, ma possono avere difficoltà nelle situazioni sociali, nell’organizzazione o nella flessibilità. Necessitano di un certo supporto per funzionare nella vita quotidiana;

𝐋𝐢𝐯𝐞𝐥𝐥𝐨 𝟐 (𝐑𝐢𝐜𝐡𝐢𝐞𝐝𝐞 𝐒𝐨𝐬𝐭𝐚𝐧𝐳𝐢𝐚𝐥𝐞 𝐒𝐮𝐩𝐩𝐨𝐫𝐭𝐨): marcate difficoltà nella comunicazione verbale e non verbale, nelle abilità sociali e nella flessibilità. Il supporto richiesto è più frequente e intenso;

𝐋𝐢𝐯𝐞𝐥𝐥𝐨 𝟑 (𝐑𝐢𝐜𝐡𝐢𝐞𝐝𝐞 𝐒𝐮𝐩𝐩𝐨𝐫𝐭𝐨 𝐌𝐨𝐥𝐭𝐨 𝐒𝐨𝐬𝐭𝐚𝐧𝐳𝐢𝐚𝐥𝐞): gravi difficoltà nella comunicazione, interazione sociale e comportamentale. Le persone possono essere minimamente verbali o non verbali e hanno bisogno di supporto significativo e continuo.

𝐈𝐦𝐩𝐨𝐫𝐭𝐚𝐧𝐭𝐞...𝐝𝐚 𝐑𝐢𝐜𝐨𝐫𝐝𝐚𝐫𝐞

È importante capire che questi livelli 𝐧𝐨𝐧 𝐬𝐨𝐧𝐨 𝐟𝐢𝐬𝐬𝐢: il livello di una persona può cambiare nel tempo, con lo sviluppo, con gli interventi o in seguito a cambiamenti dell’ambiente che la circonda. Inoltre, i livelli 𝐧𝐨𝐧 𝐝𝐞𝐟𝐢𝐧𝐢𝐬𝐜𝐨𝐧𝐨 𝐥’𝐢𝐧𝐭𝐞𝐥𝐥𝐢𝐠𝐞𝐧𝐳𝐚 – rispecchiano il bisogno di supporto, non le capacità cognitive o il potenziale.

La diagnosi è sempre individualizzata: 𝐥𝐨 𝐬𝐭𝐞𝐬𝐬𝐨 𝐥𝐢𝐯𝐞𝐥𝐥𝐨 𝐩𝐮ò 𝐦𝐚𝐧𝐢𝐟𝐞𝐬𝐭𝐚𝐫𝐬𝐢 𝐢𝐧 𝐦𝐨𝐝𝐨 𝐦𝐨𝐥𝐭𝐨 𝐝𝐢𝐯𝐞𝐫𝐬𝐨 𝐝𝐚 𝐮𝐧𝐚 𝐩𝐞𝐫𝐬𝐨𝐧𝐚 𝐚𝐥𝐥’𝐚𝐥𝐭𝐫𝐚, in base alle sue specifiche risorse, difficoltà e al contesto.

Questo sistema aiuta a orientare interventi e servizi, ma 𝐥’𝐞𝐬𝐩𝐞𝐫𝐢𝐞𝐧𝐳𝐚 𝐝𝐞𝐥𝐥’𝐚𝐮𝐭𝐢𝐬𝐦𝐨 è 𝐝𝐚𝐯𝐯𝐞𝐫𝐨 𝐮𝐧𝐢𝐜𝐚 𝐩𝐞𝐫 𝐨𝐠𝐧𝐢 𝐩𝐞𝐫𝐬𝐨𝐧𝐚 𝐞 𝐯𝐚 𝐫𝐢𝐜𝐨𝐧𝐨𝐬𝐜𝐢𝐮𝐭𝐚 𝐞 𝐬𝐨𝐬𝐭𝐞𝐧𝐮𝐭𝐚 𝐜𝐨𝐦𝐞 𝐭𝐚𝐥𝐞.